MPB! – Musica Popular Brasileira
Paola Arnesano – voice
Vince Abbracciante – accordion
1) Feio não é bonito
2) A voz do morro
3) Por toda a minha vida
4) Frevo de Itamaracá
5) Feira de Mangaio
6) O sonho
7) Carinhoso
8) Na Carreira
9) Lamento sertanejo
10) Tico-Tico no Fubá
11) Encontros e despedidas
12) Frevo número dois do Recife
13) Olha Maria
Compositions by Carlos Lyra/Gianfrancesco Guarnieri (1), Zé Kéti (2), Antônio Carlos Jobim/Vinícius de
Moraes (3), Edú Lobo (4), Sivuca/Glorinha Gadelha (5), Egberto Gismonti (6), Pixinguinha/Braguinha (7),
Chico Buarque – Edú Lobo (8), Gilberto Gil – Dominguinhos (9), Zequinha de Abreu (10), Milton Nascimento/
Fernando Brant (11), Antônio Maria (12), Antônio Carlos Jobim – Chico Buarque/Vinícius de Moraes (13)
Una celebrazione della musica popolare brasiliana dall’inizio del XX secolo ad oggi: martedì 21 febbraio esce in Italia e all’estero distribuito da Ird e nei migliori store digitali, prodotto dall’etichetta Dodicilune, MPB! del duo pugliese composto dalla cantante Paola Arnesano e dal fisarmonicista Vince Abbracciante.
“Antônio Carlos Jobim diceva che “la tristezza e la nostalgia hanno la stessa dignità della felicità, perché condividono la stessa bellezza”. La musica popolare brasiliana (o MPB) dall’inizio del XX secolo ad oggi è intrisa di questi sentimenti e stati d’animo quasi viscerali che ne caratterizzano il popolo: dalla “tristeza” alla “felicitade”, dalla “saudade” (nostalgia) allo “choro” (pianto). Priva di rabbia o voglia di ribellione, racconta più spesso lo struggimento per la terra, la natura, la storia, con grande poesia, uso di luoghi comuni, ironia e molto divertimento. Il canto eclettico di Paola Arnesano si sposa a tutto questo, accompagnato dalla maestria del fisarmonicista Vince Abbracciante, che ricorda la fisarmonica come lo strumento storico della musica popolare brasiliana. Attraverso contaminazioni personali che non alterano la dignità dello stile raccontano “o choro”, “o baiao”, “o samba”, “a bossanova”, da Pixinguinha a Gonzaga, da Sivuca a Gismonti, da Barroso a Buarque.”